Elisa Traverso Lacchini

Recensioni

Silvia Bottaro - 2011 - Elisa Traverso Lacchini: l’altro “volto” dei colori.

Partendo dalla sua formazione culturale ottenuta frequentando i corsi al liceo Barabino in Genova (tra l’altro è stata allieva di Rocco Borella), poi quella all’Accademia Albertina in Torino, Elisa Traverso Lacchini si è valsa, anche, dell’incontro con i suoi allievi che, certamente molto avranno appreso dal suo insegnamento, ma Lei, a sua volta, ha saputo arricchirsi dalla straordinaria sensibilità dei giovani. L’arte del suo passato (dai ritratti ai paesaggi) è oggi più libera, se vogliamo, nella tavolozza dei colori dove i verdi, i gialli, i blu smaltati e scanditi da melodiose pennellate ascoltano, intendono, hanno imparato ad esprimere la voce appartata delle cose.
La Nostra non ha mai abbandonato il disegno, riempiendo fogli e fogli di righe, di segni sensibili che compongono i volti dei suoi cari, la spiaggia della sua gioventù arrivando a certi “racconti”, anche allegorici, legati al mare, alle sirene, agli incanti degli abissi dove i colori acquistano un “volto”, sono i protagonisti di una emozione, colorano una farse delle sue composizioni, sempre ben calibrate e interpretate.
La Traverso ha ormai raggiunto una sua libertà interpretativa che va aggiunta alla qualità pittorica. Queste prove, ormai, sconfinano, quasi nel intenzionalmente o a prima vista non finito, infatti la Pittrice è affrancata da ogni sorta di compiacimento espressivo: inserisce, mi pare di poter dire, l’anima ed il cuore nel suo lavoro creativo. Trae lezione dalle cose per la vita.
Le sue cose sono una sorta di domanda sospesa nell’aria, nell’attesa di una risposta singola e corale. Sono respiri di sé da offrire a chi guarda per conoscere meglio il mondo ed il sé. Il colore, molto spesso,  è steso in una sorta di onda che rammenta il mare, il suo moto, in una sorta di sottolineatura ed apparente sparizione di immagini, di pensieri, di rimembranze improvvise e vivide: un’onda narrativa forte, coinvolgente ma momentanea come l’onda che del mare dove tutto ritorna e si rinnova all’infinito.
Il colore dà “volto” al pensiero della Pittrice, lo coglie nel suo progredire, lo anticipa, lo veste di meraviglia. Il  paesaggio s’imprime nelle cose, nelle figure e diventa una specie di supporto o di appiglio dell’immagine o del desiderio. Spesso queste composizioni sembrano sospese nell’aria, hanno al loro interno una valenza metafisica, poi diventano paesaggi veri e propri regalando emozioni a chi guarda , catturando la luce del momento. Mi sembrano, anche, appunti stralciati dal taccuino personale dell’artista, dal suo diario di famiglia, dal suo vissuto di insegnante, di donna, di madre e di nonna., che ne sottolineano i particolari stati d’animo, sempre, comunque, positivi.
Elisa Traverso Lacchini s’interroga sempre, si rinnova, cambia registro, è curiosa, indaga le varie tecniche andando al di là della mera abilità settoriale; dalla finestra del suo studio ha orizzonti infiniti verso il mare ed il cielo da indagare. Sente la meraviglia dell’arte, cerca di percorrerla, si rinnova nelle difficoltà del tempo e ciò la costringe a porsi delle domande, a cercare delle risposte, tutto ciò crea la volontà e l’urgenza dell’invenzione e di sondare l’anima del mondo.

 

SILVIA BOTTARO

   
 

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